giovedì 20 novembre 2008

La ricerca

In Italia, il Dottor Stefano Montanari e sua moglie la Dottoressa Antonietta Gatti – scopritori delle nano-particelle (http://www.stefanomontanari.net/) - si battono da anni contro la costruzione degli inceneritori. Con loro un folto gruppo di medici, scienziati e ricercatori internazionali si batte contro questi impianti considerati sorpassati da quasi tutti gli altri Paesi del mondo.
Oggi la scelta di differenziare i rifiuti sembra essere una novità. Eppure basta vedere un filmato dell’Istituto Luce del 1939 dove si parlava già di raccolta differenziata. Il titolo del filmato è fortemente evocativo: “Nulla si distrugge” (http://it.youtube.com/watch?v=ZSrrxBhiHnA).
Questo fa pensare alla frase attribuita ad Anassagora di Clazomene, filosofo greco del V secolo a.C.
“Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma”
Questo pensiero fu ripreso da Antoine Lavoisier, considerato il padre della chimica moderna, che nel 1775 formulò la legge della conservazione della massa, ovverosia: la quantità di materia totale di un sistema chiuso rimane costante. Il nostro “sistema chiuso” è il pianeta Terra. Bruciare rifiuti, quindi, equivale a trasformarli in elementi ancora più tossici e pericolosi, in grado di generare gravi malattie.
A metà degli anni Novanta, il laboratorio di Biomateriali dell’Università di Modena, fondato e diretto dalla Dottoressa Gatti, si trovò ad investigare sul perché un filtro cavale si fosse rotto all’interno della vena cava di un paziente. L’analisi fu di facile soluzione, ma portò ad una strana scoperta. Sulla superficie del filtro cavale analizzato si riscontravano tracce di metalli che non appartenevano né alla lega di cui il filtro era costituito né all’organismo del paziente. A quel tempo non fu possibile spiegare il ritrovamento.
Nel frattempo, spinti dalla curiosità per un ritrovamento così insolito, la Dottoressa Gatti e il Dottor Montanari avevamo cominciato a controllare le biopsie di pazienti affetti da malattie criptogeniche, cioè malattie alle quali la medicina attuale non sa attribuire un’origine. Il primo passo fu quello di cercare altri casi di granulomatosi criptogeniche.
Il risultato della ricerca fu che in tutti i casi osservati erano presenti particolati inorganici, e quei particolati non potevano essere di origine biologica, dato che gli elementi che li componevano non appartengono ad alcuna forma di vita.
Ne consegue che questi detriti dovevano provenire da una fonte esterna, penetrata con molte probabilità attraverso una delle porte naturali del corpo umano, vale a dire l’apparato respiratorio o l’apparato digerente. Era la scoperta delle micro- e nano- particelle (http://www.stefanomontanari.net/images/pdf/nanopatologie.pdf ):
corpi estranei di dimensioni infinitamente ridotte, visibili solamente con un sofisticato microscopio.

2 commenti:

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Contro gli inceneritori sempre.

Luca Viscje Brasil ha detto...

Ma queste cose il mondo politico non le guarda, vanno contro il loro interesse...
Anzi, fanno di tutto per oscurarle distorgerle e confondere. Tant'è che la maggior parte delle persone non ha ancora idea dei danni che provochino questi medievali impianti.

Un saluto!
Luca