mercoledì 12 novembre 2008

Le possibili alternative agli inceneritori

Le possibili alternative alla "produzione" di nanoparticelle.
Paradossalmente quello che viene considerato in Italia un “problema”, lo smaltimento dei rifiuti, in alcune parti del mondo è visto addirittura come una ricchezza! Per intenderci meglio: la Natura non conosce il concetto di “rifiuto” - che infatti è un prodotto esclusivo dell’attività umana - quindi, poiché il rifiuto è estraneo alla Natura, il valore dovrebbe essere produrne il meno possibile.

In realtà le possibili alternative agli inceneritori - e quindi alla produzione di nano-paricelle e di polveri sottili – esistono per davvero. Ci sono esempi brillanti, anche in Italia, di comunità che si sono organizzate per produrre il meno possibile di spazzatura e soprattutto per riciclarla quasi completamente attraverso dei trattamenti mirati.

Nel nord Italia c’è il Centro Riciclo di Vedelago (http://www.centroriciclo.com/), un paesino in provincia di Treviso, che sta facendo scuola. La percentuale di materiale riciclato è altissima, prossima al 100%. Ma anche nella tanto bistrattata Campania non mancano degli esempi virtuosi di riciclaggio (http://www.youtube.com/watch?v=ciAnWqGZDHo). È sorprendente pensare che in Italia nel 1939 già si avviava la raccolta differenziata porta a porta, come dimostrato appunto nel filmato dell’Istituto Luce “Nulla si distrugge”. A tal proposito bisogna anche ricordare che la raccolta differenziata di cui si parlava in Italia a quell’epoca non è poi così diversa, concettualmente e tecnicamente, da quella delle città più moderne di oggi: basti pensare a San Francisco.

Infatti, l’esempio massimo di efficienza nella gestione dei rifiuti è proprio quello della città di San Francisco (http://www.sfrecycling.com/, USA. Il giovane sindaco, Gavin Newsom può vantarsi della città con la migliore raccolta differenziata al mondo. È importante notare che il modello di San Francisco presenta vari motivi d’interesse. Innanzitutto il rispetto per il decoro urbano ma soprattutto la tutela della salute dei cittadini. Altro elemento importante è l’occupazione che produce. Infatti sono coinvolti molti operatori nell’ulteriore differenziazione del materiale di scarto; molti posti di lavoro sono destinati per le persone con handicap in cerca d’occupazione. Insomma il modello San Francisco non solo rispetta l’ambiente ma genera anche un sistema economico virtuoso. Riciclare i rifiuti attraverso la raccolta differenziata porta a porta è quello che dovrebbe fare ogni società moderna che vuole dirsi “civile”.

Nessun commento: