martedì 25 novembre 2008

Promo internazionale




Vi volevo anche segnalare il promo internazionale di Sporchi da Morire, dategli un'occhiata, si vede anche il Prof. Stefano Montanari:
http://it.youtube.com/watch?v=F_0_bZQApL8

giovedì 20 novembre 2008

La ricerca

In Italia, il Dottor Stefano Montanari e sua moglie la Dottoressa Antonietta Gatti – scopritori delle nano-particelle (http://www.stefanomontanari.net/) - si battono da anni contro la costruzione degli inceneritori. Con loro un folto gruppo di medici, scienziati e ricercatori internazionali si batte contro questi impianti considerati sorpassati da quasi tutti gli altri Paesi del mondo.
Oggi la scelta di differenziare i rifiuti sembra essere una novità. Eppure basta vedere un filmato dell’Istituto Luce del 1939 dove si parlava già di raccolta differenziata. Il titolo del filmato è fortemente evocativo: “Nulla si distrugge” (http://it.youtube.com/watch?v=ZSrrxBhiHnA).
Questo fa pensare alla frase attribuita ad Anassagora di Clazomene, filosofo greco del V secolo a.C.
“Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma”
Questo pensiero fu ripreso da Antoine Lavoisier, considerato il padre della chimica moderna, che nel 1775 formulò la legge della conservazione della massa, ovverosia: la quantità di materia totale di un sistema chiuso rimane costante. Il nostro “sistema chiuso” è il pianeta Terra. Bruciare rifiuti, quindi, equivale a trasformarli in elementi ancora più tossici e pericolosi, in grado di generare gravi malattie.
A metà degli anni Novanta, il laboratorio di Biomateriali dell’Università di Modena, fondato e diretto dalla Dottoressa Gatti, si trovò ad investigare sul perché un filtro cavale si fosse rotto all’interno della vena cava di un paziente. L’analisi fu di facile soluzione, ma portò ad una strana scoperta. Sulla superficie del filtro cavale analizzato si riscontravano tracce di metalli che non appartenevano né alla lega di cui il filtro era costituito né all’organismo del paziente. A quel tempo non fu possibile spiegare il ritrovamento.
Nel frattempo, spinti dalla curiosità per un ritrovamento così insolito, la Dottoressa Gatti e il Dottor Montanari avevamo cominciato a controllare le biopsie di pazienti affetti da malattie criptogeniche, cioè malattie alle quali la medicina attuale non sa attribuire un’origine. Il primo passo fu quello di cercare altri casi di granulomatosi criptogeniche.
Il risultato della ricerca fu che in tutti i casi osservati erano presenti particolati inorganici, e quei particolati non potevano essere di origine biologica, dato che gli elementi che li componevano non appartengono ad alcuna forma di vita.
Ne consegue che questi detriti dovevano provenire da una fonte esterna, penetrata con molte probabilità attraverso una delle porte naturali del corpo umano, vale a dire l’apparato respiratorio o l’apparato digerente. Era la scoperta delle micro- e nano- particelle (http://www.stefanomontanari.net/images/pdf/nanopatologie.pdf ):
corpi estranei di dimensioni infinitamente ridotte, visibili solamente con un sofisticato microscopio.

giovedì 13 novembre 2008

Il Film Documentario


Il progetto Primafilm, distretto creativo e tecnologico indipendente, presenta una nuova grande sfida: un viaggio nel mondo delle polveri sottili, delle nano-particelle e delle possibili alternative. Il film-documentario Sporchi da morire nasce da alcune domande. È vero che gli inceneritori fanno male? Perché in Italia si continuano a costruire questi impianti mentre nel resto del mondo si stanno smantellando? Quali sono i rischi concreti per la salute? Quali sono i danni provocati dalle micro- e nano-particelle? Quali sono le possibili alternative. Con queste domande in testa è partito David Gramiccioli, giornalista impegnato da sempre in inchieste scottanti. Il film documenta il suo viaggio, che presto diventa un’avventura, tra l’Italia, gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi, la Germania, la Francia, la Spagna e l’Austria. Sporchi da morire è il film-documentario che ci farà riflettere su un problema non solo nostro ma soprattutto dei figli dei nostri stessi figli. La storia Il film racconta il viaggio nel mondo delle nano-particelle e delle polveri sottili di David Gramiccioli, giornalista in prima linea. David percorre l’Italia e si scontra con personaggi grotteschi che sembrano le maschere della Commedia dell’Arte. Piccoli assessori, sindaci e tanti altri politici che investono ora nella costruzione degli inceneritori, quando nel resto d’Europa nessuno li costruisce più da anni. I politici, ma anche alcuni grandi nomi della Scienza ed alcuni personaggi televisivi, si prodigano per rassicurare i cittadini che gli inceneritori non fanno male. Eppure David incontra il Professor Stefano Montanari (http://www.stefanomontanari.net/), un’autorità in campo scientifico, che gli racconta ben altre verità. Scopritore delle nano-particelle assieme alla moglie, la Dottoressa Antonietta Gatti, il Prof. Montanari si batte da anni contro gli inceneritori. Impegnati in questa lotta con lui ci sono tanti medici, non solo italiani. In Italia David rintraccia le possibili alternative agli inceneritori. In effetti gli esempi virtuosi di riciclaggio dei rifiuti ci sono: basti pensare al paesino di Vedelago (http://www.centroriciclo.com/), in provincia di Treviso, ma anche ad alcuni punti di raccolta d’eccellenza in Campania. In altri Paesi ci sono dei modelli davvero significativi di gestione dei rifiuti. David vola a San Francisco (http://www.sfrecycling.com/) per filmare la città con la miglior raccolta differenziata al mondo. E poi un’altra speranza per il futuro arriva da Masdar City(http://www.masdaruae.com/), la città completamente eco-compatibile in costruzione nei pressi di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. Al termine del suo viaggio David è provato da molti incubi e tanti dubbi sul futuro dell’ambiente. Vorrebbe quasi cedere ma sa che la battaglia in difesa dell’ambiente, e quindi delle generazioni future, è appena cominciata. Gli autori Marco Carlucci Filmaker indipendente David Gramiccioli Giornalista e conduttore radiofonico Matteo Morittu Autore cinematografico e televisivo

termovalorizzatori e bugie






Le principali bugie su i termovalorizzatori nascono da luoghi comuni facilmente contestabili.

Mi sembra interessante segnalare questo importante blog:

mercoledì 12 novembre 2008

Inceneritori e medici francesi

Italia, un paese sommerso dall'immondizia, dove si vuol risolvere il problema ricorrendo a nuovi termovalorizzatori anzichè ricorrere alla più intelligente raccolta differenziata..
Forse non tutti sanno che da noi gli inceneritori ricevono le sovvenzioni da fonti rinnovabili, quando in realtà non lo sono! E difatti per un comune italiano incenerire i propri rifiuti costa circa la metà rispetto ad es. a un comune della Germania, che proprio per questo preferisce attuare la raccolta differenziata!
Un'utima chicca, sentite quello che accade in Francia:
Nel marzo 2008, una relazione dell'Istituto nazionale di Vigilanza Sanitaria (InVS) sottolineava un aumento considerevole del rischio di sviluppare alcuni tipi di cancri (linfomi, mielomi, sarcomi dei tessuti molli, cancri al seno) nelle persone che risiedono in prossimità degli inceneritori...
L'InVS precisa che questo studio non permette d'accusare una sostanza inquinante particolare e sottolinea che la messa a norma degli inceneritori per diminuire le diossine non garantisce la riduzione del rischio, essendo i filtri per le diossine inefficaci per numerose altre sostanze CMR (Cancerogene, Mutagene - che provocano cioè mutazioni genetiche -, Reprotossiche) prodotte dalla combustione di rifiuti.

Le possibili alternative agli inceneritori

Le possibili alternative alla "produzione" di nanoparticelle.
Paradossalmente quello che viene considerato in Italia un “problema”, lo smaltimento dei rifiuti, in alcune parti del mondo è visto addirittura come una ricchezza! Per intenderci meglio: la Natura non conosce il concetto di “rifiuto” - che infatti è un prodotto esclusivo dell’attività umana - quindi, poiché il rifiuto è estraneo alla Natura, il valore dovrebbe essere produrne il meno possibile.

In realtà le possibili alternative agli inceneritori - e quindi alla produzione di nano-paricelle e di polveri sottili – esistono per davvero. Ci sono esempi brillanti, anche in Italia, di comunità che si sono organizzate per produrre il meno possibile di spazzatura e soprattutto per riciclarla quasi completamente attraverso dei trattamenti mirati.

Nel nord Italia c’è il Centro Riciclo di Vedelago (http://www.centroriciclo.com/), un paesino in provincia di Treviso, che sta facendo scuola. La percentuale di materiale riciclato è altissima, prossima al 100%. Ma anche nella tanto bistrattata Campania non mancano degli esempi virtuosi di riciclaggio (http://www.youtube.com/watch?v=ciAnWqGZDHo). È sorprendente pensare che in Italia nel 1939 già si avviava la raccolta differenziata porta a porta, come dimostrato appunto nel filmato dell’Istituto Luce “Nulla si distrugge”. A tal proposito bisogna anche ricordare che la raccolta differenziata di cui si parlava in Italia a quell’epoca non è poi così diversa, concettualmente e tecnicamente, da quella delle città più moderne di oggi: basti pensare a San Francisco.

Infatti, l’esempio massimo di efficienza nella gestione dei rifiuti è proprio quello della città di San Francisco (http://www.sfrecycling.com/, USA. Il giovane sindaco, Gavin Newsom può vantarsi della città con la migliore raccolta differenziata al mondo. È importante notare che il modello di San Francisco presenta vari motivi d’interesse. Innanzitutto il rispetto per il decoro urbano ma soprattutto la tutela della salute dei cittadini. Altro elemento importante è l’occupazione che produce. Infatti sono coinvolti molti operatori nell’ulteriore differenziazione del materiale di scarto; molti posti di lavoro sono destinati per le persone con handicap in cerca d’occupazione. Insomma il modello San Francisco non solo rispetta l’ambiente ma genera anche un sistema economico virtuoso. Riciclare i rifiuti attraverso la raccolta differenziata porta a porta è quello che dovrebbe fare ogni società moderna che vuole dirsi “civile”.

mercoledì 5 novembre 2008

NANOPARTICELLE


Quindi l’attività di un inceneritore (http://it.youtube.com/watch?v=jWXnHMgEUR8 ) produce delle sostanze - polveri sottili e nano-particelle - di microscopiche dimensioni che s’insinuano nell’organismo umano attraverso l’apparato respiratorio ed anche attraverso l’apparato digerente, dato che le particelle si depositano anche sulle coltivazioni prossime agli impianti.

Qualsiasi sorgente ad alta temperatura provoca la formazione di particolato; più elevata è la temperatura, minore è la dimensione delle particelle prodotte; più la particella è piccola, più questa è capace di penetrare nei tessuti; ed inoltre non esistono meccanismi biologici o artificiali capaci di eliminare il particolato una volta che questo sia stato importato da un organo o da un tessuto: insomma le particelle durano per sempre.

Il corpo, non riconoscendo le nano-particelle, le isola come corpi estranei e questo, nel corso del tempo, può generare un gravissimo processo infiammatorio. In questi casi si parla di nano-patologie.
Sensibile a queste tematiche che riguardano la salute di tutti, Primafilm, distretto creativo e tecnologico indipendente, presenta una nuova grande sfida: un viaggio nel mondo delle polveri sottili, delle nano-particelle e delle possibili alternative, attraverso un film-documentario, Sporchi da Morire ( http://www.sporchidamorire.com).

TERMOVALORIZZATORI O INCENERITORI ?


Inceneritori, polveri sottili e nano-particelle .
Gli inceneritori sono impianti che vengono utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti attraverso un processo di combustione che avviene ad alte temperature. Gli impianti di ultima generazione bruciano a temperature sempre più elevate.

Proprio per quest’ultimo motivo, i nuovi inceneritori sono ancor più pericolosi dei precedenti. Infatti più elevata è la temperatura di combustione più sono piccole le dimensioni delle particelle emesse ( http://www.stefanomontanari.net/images/pdf/nanopatologie ). Tutti i giorni le respiriamo e le ingeriamo: sono le polveri sottili (di dimensione micrometriche, ovvero del diametro medio compreso tra 10 e 1 micrometro) e le nano-particelle (ancora più piccole, con un diametro medio compreso tra 0,2 e 100 nanometri).

Eppure, mentre nel resto del mondo se ne costruiscono sempre di meno, e in America non se ne costruiscono più dal 1995, in Italia come si decide di risolvere l'annoso problema dei rifiuti?
...in maniera davvero originale, anzi ancora una volta in controtendenza: costruendo nuovi inceneritori, anzi come li chiamano da noi in maniera più elegante, TERMOVALORIZZATORI.