Nell’Aprile del 2007 - pochi mesi prima di morire -Lorenzo Tomatis (http://www.epidemiologiaeprevenzione.it/index_1.html), il grande oncologo italiano, a proposito degli inceneritori pronunciò una frase lapidaria:
“Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale”
Eppure gli organi d’informazione ed alcuni illustri scienziati non fanno altro che rassicurare i cittadini sull’efficienza e sulla sicurezza degli inceneritori (http://it.youtube.com/watch?v=BAEtdVn0KYY)o - come spesso si usa dire per nobilitarli - dei “termovalorizzatori”. A tal proposito è da ricordare che la Comunità Europea ha bandito il termine “termovalorizzatore”, perché lo ha ritenuto ingannevole. (http://europa.eu/scadplus/leg/it/s15002.htm).
“Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale”
Eppure gli organi d’informazione ed alcuni illustri scienziati non fanno altro che rassicurare i cittadini sull’efficienza e sulla sicurezza degli inceneritori (http://it.youtube.com/watch?v=BAEtdVn0KYY)o - come spesso si usa dire per nobilitarli - dei “termovalorizzatori”. A tal proposito è da ricordare che la Comunità Europea ha bandito il termine “termovalorizzatore”, perché lo ha ritenuto ingannevole. (http://europa.eu/scadplus/leg/it/s15002.htm).
L’inceneritore più grande d’Europa è in Italia, a Brescia (http://www.termovalorizzatori.it/blog/impianti/lombardia/brescia/ ). È una struttura che riceve premi e riconoscimenti, ma purtroppo dalle stesse Università private che ricevono cospicue donazioni da parte delle società che gestiscono l’inceneritore.
È in questo stato di cose che risulta difficile ottenere le analisi condotte sulle popolazioni prossime agli inceneritori. Molte aziende e molti sindaci, infatti, non sono propensi a fornire dati concreti sull’incidenza di “malattie sospette” nelle popolazioni in prossimità degli impianti. Eppure sarebbe di fondamentale importanza una tavola rotonda tra i sostenitori degli inceneritori e i medici contrari. Purtroppo chi si aspetta di trovare la disponibilità dei politici e dei medici favorevoli agli inceneritori per un serio dibattito pubblico da tempo rimane deluso.
È in questo stato di cose che risulta difficile ottenere le analisi condotte sulle popolazioni prossime agli inceneritori. Molte aziende e molti sindaci, infatti, non sono propensi a fornire dati concreti sull’incidenza di “malattie sospette” nelle popolazioni in prossimità degli impianti. Eppure sarebbe di fondamentale importanza una tavola rotonda tra i sostenitori degli inceneritori e i medici contrari. Purtroppo chi si aspetta di trovare la disponibilità dei politici e dei medici favorevoli agli inceneritori per un serio dibattito pubblico da tempo rimane deluso.
In Italia negli ultimi anni sono sorti tanti Comitati contro gli inceneritori. D’altronde quest’impianti sono ufficialmente poco più di 50, sparsi su tutto il territorio nazionale (http://associazione-clan-destino.blogspot.com/2008/03/mappa-degli-inceneritori-in-italia.html), ma tanti altri sono in rapida attivazione. Inoltre in quel numero non sono contati gl’inceneritori privati dedicati al trattamento dei rifiuti ed inoltre bisogna contare anche le centrali a biomasse che, nei fatti, sono inceneritori.
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